
22 Apr Il filo rosso di Pinkerton: quando l’anonimato diventa arte viscerale
In un mondo dominato dall’immagine e dall’ostentazione dell’ego, c’è chi sceglie il silenzio come firma e l’anonimato come atto rivoluzionario. Pinkerton – o PKT, come preferisce farsi chiamare – è l’artista enigmatico protagonista della mostra “The Red Thread”, ospitata dal DoubleTree by Hilton Trieste dal 5 al 19 maggio 2025, a cura di Le Vie delle Foto.
Una mostra che non si limita ad esporre opere: è un viaggio sensoriale e intimo nella vulnerabilità, nel dolore e nella rinascita. Ogni quadro, ogni tratto materico, ogni silenzio racconta una confessione visiva, un frammento dell’anima di un artista che si racconta senza mostrarsi.
“Le opere di Pinkerton sono la traccia viva di un’esistenza che urla senza fare rumore – scrive nella prefazione la curatrice Linda Simeone – un gesto autentico e viscerale che non cerca approvazione, ma condivisione. Un abbraccio offerto a chi saprà coglierlo”.
“The Red Thread” – il filo rosso – non è solo il titolo della mostra, ma il simbolo di un percorso emotivo che attraversa esperienze di perdita, amore, sopravvivenza e rinascita. Una pittura cruda, dolce e feroce al tempo stesso, capace di destabilizzare e commuovere, dove ogni pennellata è corpo, memoria e respiro. Un inno alla vita da vivere sempre a fondo.
L’ingresso alla mostra è libero tutti i giorni dalle ore 11:00 alle 22:00. Il vernissage è previsto per il 5 maggio alle ore 18:00 con una serata che promette emozioni forti e riflessioni profonde.
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