Mi chiamo Claudia Costantino sono nata il 7 aprile 1976 a Roma, originaria di Manziana un paesino a nord di Roma, attualmente vivo a Cerveteri.
Sono da sempre stata un’appassionata di foto, ma mai come in questi ultimi tre anni ho acquisito come si suol dire in gergo “l’occhio fotografico”, per dire di chi mi segue, ovvio!
Nella vita il mio impiego lavorativo è ben altro, ma nonostante questo, durante il tempo libero, continuo a coltivare la mia passione cercando di migliorare sempre.
Lo scopo del mio fotografare diviene pian piano quello di andare sempre alla ricerca di nuovi stimoli, di ciò che non è scontato, dell’inusuale…
Ad oggi ho realizzato fotografie minimal, paesaggi, fino ad arrivare ai ritratti.
Non essendo molto amante della lettura per mia pigrizia, mi sono affidata molto spesso a gruppi di fotografi sia professionisti che amatoriali come me, con i quali condividere la propria passione e allo stesso tempo scambiare opinioni personali che possano aiutare a raffinare le tecniche e la pratica fotografica.
Attualmente non ho mai seguito un corso di fotografia. Tutto ciò che oggi ho il piacere di proporre è il frutto del mio istinto, del mio gusto e dei miei sentimenti, non tralasciando il mio occhio.
Perché la passione mi ha portato a guardare gli oggetti, le fasi di una giornata puramente con le immagini, fotografando nella mente ogni cosa che osservo facendola mia, e rielaborandola come in una camera oscura.
Sto imparando a conosce la luce; prendere confidenza con essa è pura poesia e tutto diventa relativo, basta dargli il giusto peso, con quale occhio lo si guarda e lo si assapora.
Mi piace pensare che ci sono istanti in cui la mente si ferma per focalizzarsi su un solo obiettivo. Tutto ciò che ci gira intorno viene come congelato, perché si è attratti da qualcosa o qualcuno dalla quale cosa o dalla quale persona l’animo è rapito…
Per Le vie delle Foto porto “Mare d’inverno”.
Vivo sul litorale laziale, a due passi da spiagge particolarmente frequentate durante il periodo estivo, località come Santa Severa, Ladispoli e Santa Marinella (Perla del Tirreno); in inverno invece regnano la pace e la tranquillità ma non solo; a regnare sono i colori e la luce di un mare fuori stagione. Per me tutti elementi che uniti diventano un connubio perfetto per appagare l’occhio e l’animo.
… Da qui il mio occhio viene attirato non solo dalla luce, fulcro per riflettere ciò che l’occhio osserva, ma anche dalle ombre, dalle geometrie e dai colori.
Io li chiamo paesaggi minimali in gergo “less is more” “meno è meglio “, dove i pochi elementi ripresi che vanno a formare il frame (cornice) rappresentano di fatto uno stato d’animo, un vivere il momento, e il riuscire a coglierlo prima che esso svanisca per sempre.
La presenza umana nei miei scatti nonostante possa essere un punto fondamentale per molti, a volte può venir meno. Ciò non toglie che di fondo se ne possa percepire lo stesso la presenza, ossia che il rimando sia immerso nel racconto di ciò che si osserva.
I colori sembrerebbero tendenti al freddo, ma in realtà sono tonalità che perdono quel poco di vivido che invece si può percepire tranquillamente in una stagione di primavera inoltrata o addirittura estiva. Le ambientazioni ovviamente sono sguarnite, scarne, disabitate tipiche di un mare nostro fuori stagione balneare. L’aria e la luce più pulita e nitida fa risaltare al meglio agli occhi e al cuore i dettagli.