Alberto Quoco espone a La Tecia, in via san Nicolò, 10.
Fotografo per passione da diversi anni.
Sensibile alla ricerca dell’immagine fotografica fin dagli inizi, nei miei lavori ho voluto sempre evidenziare gli aspetti più significativi della realtà, di quella che ciascuno di noi non sempre vede.
Ma ciò che mi cattura è il susseguirsi continuo e instancabile della ricerca della forma e del movimento nel corpo umano che, in particolare, attraverso la danza, riesce ad assumere gli apici più elevati.
Mi dedico anche alla ricerca fotografica ispirandomi alla pittura degli impressionisti della metà dell’Ottocento che mi hanno permesso di avvicinarmi alla fotografia astratta.
Oggi la nuova ricerca nella forma e nel movimento del corpo umano è arricchita da singolari accessori, abiti e costumi da me costruiti, e sapientemente fatti indossare da modelle e modelli non professionisti.
Molti sono i riconoscimenti. Ne cito solo alcuni.
Nel 2003 prima partecipazione a un concorso internazionale “Il cappello nel mondo”, con risultato una menzione d’onore. Nel 2005 vinco il primo premio “Creatività in movimento” indetto da Nikonprofessionalservice. Nel 2007, in Giappone, vinco il terzo premio indetto da NikonPhotocontestinternational “Smile”. Nel 2008 al concorso internazionale indetto da “Arte Laguna”, ottengo una menzione d’onore. Nello stesso anno la Campanotto Editore pubblica il libro “Nero Mediterraneo”, immagini raffiguranti il dramma dell’emigrazione.
È difficile per me descrivere i miei lavori fotografici, quando ne inizio uno non so mai dove andrà a finire. L’istinto che mi accompagna non mi dà modo di creare un progetto e per questo motivo mi riesce difficile raccontare quello che faccio.