Nata ad Avellino nel 1982, mi sono trasferita a Rimini, per poi approdare a Trieste dopo varie esperienze di studio in Inghilterra, Francia e Grecia.
Grazie a mio padre, appassionato di fotografia, ho coltivato questo interesse sin da piccola.
Il mio percorso di ricerca inizia con una fotografia di tipo rappresentativo, per poi concentrarsi sugli aspetti più intimistici e introspettivi con l’intento di raffigurare ed esprimere, attraverso luoghi concreti, i paesaggi della mia interiorità: la natura e gli spazi rappresentati nelle immagini non sono mere ambientazioni ma diventano l’espressione di luoghi interiori.
Per le vie delle Foto 2018 porto Nature’s Resilience.
La parola resilienza deriva dal latino “resalio”, iterativo del verbo “salio” che originariamente indicava l’azione di risalire su una barca capovolta dal mare.
Questo termine è stato impiegato in svariati campi e viene utilizzato sempre più spesso per esprimere la capacità di un individuo di adattarsi al cambiamento e alle situazioni traumatiche della vita rispondendo in maniera positiva e facendo sì che le situazioni avverse si trasformino in occasioni di crescita e miglioramento.
Sono partita da questa concezione per sviluppare il mio progetto personale “Nature’s resilience” che ho realizzato nell’ambito del Master di fotografia che ho frequentato presso l’Istituto Europeo di Design per tutto il 2017. Questa mostra è stata allestita e presentata per la prima volta a Milano nel Dicembre scorso e ci tenevo moltissimo a portarla a Trieste, luogo in cui sono nati gli scatti che la compongono.
Vivo in questa città da molti anni e sono sempre rimasta colpita dal fatto che, pur essendo un luogo che viene costantemente sferzato dalla potenza di un vento impetuoso, la Bora, ciononostante risponde in maniera molto resiliente al passaggio di questa avversità, in alcuni punti infatti la Bora non fa altro che scolpire in maniera sapiente il paesaggio piegando gli alberi, scavando le pietre e trasformando la natura in un’opera d’arte.
Con il mio progetto ho voluto rappresentare la resilienza attraverso uesto parallelo: così come la natura risponde al passaggio di un’avversità tirando fuori la sua bellezza e non rassegnandosi, allo stesso modo anche nella nostra vita possiamo imparare dai momenti “ventosi” e cogliere quello che sta dietro la difficoltà che può diventare occasione di miglioramento e di crescita.
Cristiana espone al Caffè Teatro Verdi, in piazza Verdi.
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