Architettura e Fotografia, per me, hanno avuto da sempre legami indissolubili.
Entrambe vivono di luce.
Entrambe

richiedono una previsualizzazione.
Entrambe si sforzano di emozionare.

Come fotografo (amatoriale) non ho una lunga storia.
Riprendo a fotografare casualmente nel 2005 circa (dopo una incosciente fase giovanile) grazie al ritrovamento in casa di una vecchia ma pur sempre valida Rolleiflex 3,5F. Da lì a scattare il passo è breve: piccolo formato analogiche varie, quindi tanti negativi B&N Colore e diapositive, quindi la camera oscura, quindi il grande formato con banco ottico, quindi tanta teoria…
Il tutto in piena epoca digitale. Non è stato facile preservare la passione per la foto argentica con tante “tentazioni” al contorno.

Poi, un po’ per ragioni professionali, un po’ per sviluppare progetti fotografici più impegnativi, il passaggio al digitale è stato inevitabile.
Oggi, per me, la fotografia continua a essere un bellissimo passatempo da abbinare, quando necessario, al lavoro ma anche motivo di approfondimento su mezzi tecnici e comunicativi continuamente in itinere.

 

La Fotografia di Architettura: tra Analogico e Digitale

Lo scopo è condividere le differenze fotografiche tra uno scatto analogico e uno digitale, in particolar modo per ciò che concerne la fotografia di Architettura.

Basta effettuare una piccola ricerca a tema su internet per scoprire quanti legami sono esistiti nel novecento tra Architettura e Fotografia. Intere generazioni di Architetti ma anche di Ingegneri Edili-Architettonici come me, hanno “conosciuto” l’Architettura principalmente attraverso immagini fotografiche utilizzate dalle riviste di settore. Ore e ore passate nelle biblioteche della propria e di altre facoltà a scartabbellare montagne di riviste per capire sì le ragioni tecniche delle scelte degli Architetti, ma anche per “vedere” architetture altrimenti difficilmente visitabili dal vero.

Negli anni la Fotografia di Architettura ha dimostrato avere diversi connotazioni.
Fotografia tecnica ma, al tempo stesso, didattica.
Fotografia documentale ma anche memoria visiva storica.
Fotografia quale veicolo di messaggi “politici e sociali”.
Oggi tende a rispecchiare il tempo attuale dell’Architettura; ovvero appariscenza, tecnologia, grandiosità.

Il mio è un semplice e senza pretese contributo di come, anche in assenza di grandi attrezzature specifiche, si possano fare foto di Architettura in ambito amatoriale, sia in analogico che in digitale.

Sempre però ” … allineando testa, occhio e cuore …” (Henry Cartier Bresson) e non dimenticandosi mai che “… L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce …” (Le Corbusier).

 

Giovanni Battista espone al Caffè Incontro, in via Carlo Ghega 10.