Ario DrioliLa mia carriera da fotografo è iniziata da subito, a 14 anni, quando per la prima volta ho preso in mano la reflex di mio padre.

 

Ho notato immediatamente che scattare una foto rendeva possibile cambiare le forme e le luci della realtà in cui vivevo. Ho deciso così di cimentarmi nella fotografia. Inizialmente ero molto timido, quindi i miei soggetti erano prevalentemente panorami e oggetti inanimati. Poi mi sono reso conto, grazie a mio fratello, che questa mia peculiarità non mi permetteva di fare quello che veramente volevo e ho provato a superarla.

 

Da un po’ di tempo mi sono imbattuto nella fotografia a pellicola, dopo che mi è stata regalata una Konica Autoreflex T3. Poiché la ritrattistica è il mio stile fotografico preferito ho deciso di rappresentare alcuni dei miei amici su pellicole tutte diverse l’una dall’altra, passando dalla classica Kodak Portra fino alle pellicole come la Revolog Rasp 200 che è una pellicola graffiata apposta per creare delle linee colorate che continuano per tutta la pellicola. Le persone rappresentate sono amici che ho trovato a Trieste e a Brescia dove attualmente studio.